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Nutrire un bambino, nella pratica, persegue due obiettivi:

  1. soddisfare il fabbisogno energetico e di macro e micro nutrienti per permettere una crescita adeguata senza carenze nel breve termine;
  2. accettare una vasta gamma di alimenti diversi e sviluppare un rapporto positivo con il cibo nel lungo termine.

Allargando la prospettiva, vediamo che il nutrimento di un bambino va oltre il semplice atto di alimentarlo: SIGNIFICA INSTAURARE UNA VERA e PROPRIA RELAZIONE CON IL CIBO e CON L’AMBIENTE ATTORNO AD ESSO.
 E’ a questo che ci si riferisce quando si parla di alimentazione responsiva.

I genitori sono spesso spaesati, impauriti e preoccupati di non essere all’altezza delle esigenze del proprio bambino e, a volte, pur agendo in buona fede possono commettere degli errori.

Vediamo come poterli aiutare nell’esprimere al meglio il loro ruolo, facendo riferimento ai principi dell’alimentazione responsiva.

Alimentazione responsiva

Si definisce alimentazione responsiva quell’insieme di pratiche di accudimento alimentare che permettono di creare una relazione positiva tra il bambino, chi si prende cura di lui e il cibo.

L’alimentazione responsiva ha due punti cardine:

  1. AUTOREGOLAZIONE: capacità del bambino di riconoscere perfettamente la quantità di cibo a lui sufficiente.
  2. PRINCIPIO DI DIVISIONE DELLE RESPONSABILITA’ di Ellyn Satter: stabilisce la suddivisione chiara dei compiti tra genitori e figli per quanto riguarda l’alimentazione:
  3. genitori DECIDONO COSA, QUANDO E DOVE MANGIARE, avendo così la responsabilità di educare il bambino ad un’alimentazione varia e bilanciata e di strutturare modalità e tempi dei pasti;
  4. figli DECIDONO SE, COSA e QUANTO MANGIARE di quello che è stato loro proposto.

ALIMENTAZIONE RESPONSIVA, IN PRATICA

Sulla base di questi due punti, quello che i genitori dovrebbero fare è:

  1. METTERSI IN ASCOLTO DEI SEGNALI inviati dal proprio bambino (dal pianto quando ancora non parla, fino alla richiesta vera e propria).
  2. ESSERE PRONTI A RISPONDERE con un’offerta alimentare ADEGUATA.
  3. CREARE UN AMBIENTE ORGANIZZATO ED EMOTIVAMENTE APPROPRIATO che PROMUOVA l’INTERAZIONE POSITIVA (l’ambiente in cui si consumano i pasti deve essere sereno e senza distrazioni).
  4. LASCIARE CHE IL BAMBINO SCELGA E FACCIA DA SE’, SENZA IMPORRE IL PROPRIO CONTROLLO GENITORIALE.

Così facendo il bambino si sentirà rassicurato ed incoraggiato nell’ascoltare ed esternare le proprie sensazioni interne e a fidarsi di esse (perché ci sarà sempre qualcuno che risponderà in maniera pronta).

I genitori verranno invece sgravati da quel coinvolgimento emotivo fatto di inadeguatezza o addirittura colpa qualora il cibo proposto non venisse accettato.

Ricordiamo ai genitori che essi non sono i nutrizionisti dei loro figli: devono solamente GUIDARE e SUPPORTARE nel viaggio alla scoperta del cibo. La loro PRESENZA NON E’ sinonimo di CONTROLLO, bensì di ASCOLTO, PAZIENZA ma soprattutto ESEMPIO.

Tra i vari fattori che plasmano il comportamento alimentare di un bambino, infatti, le PRATICHE ALIMENTARI GENITORIALI, hanno un ruolo FONDAMENTALE soprattutto durante i primi due anni di vita. Il modo in cui i genitori si approcciano al cibo, partendo dalla scelta degli alimenti, passando per le dimensioni delle porzioni, fino ad arrivare all’orario dei pasti, lascia un’impronta importante nella creazione delle abitudini alimentari future.

Imparare a mangiare

I bambini sono gli unici a conoscere veramente quale sia il loro appetito e a sapere quando sono sazi.
 Vanno però aiutati e sostenuti nel mantenere questa capacità: è questo il compito dei genitori.

Ricordiamo che HA POCO SENSO FOCALIZZARSI ESCLUSIVAMENTE SU QUANTO il bambino mangia. Qualora si presentino dei problemi, è necessario lavorare maggiormente sulla tipologia dell’offerta e sul contesto.

CONCETTI DA TRASMETTERE AI GENITORI:
  • PRESENZA: no ai device durante i pasti, che distraggono genitori e bimbi
  • ASCOLTO
  • PRONTEZZA e ADEGUATEZZA DELLA RISPOSTA: la fame dei bambini, si sa, è imprevedibile. Possiamo aiutarli ad organizzarsi con snack e soluzioni immediata per proporre sempre qualcosa di adeguato al momento e alla situazione
  • PAZIENZA: il comportamento alimentare dei bambini è diverso da quello degli adulti. Comunichiamo le giuste aspettative rispetto a rifiuti, resistenze e tempo passato seduti a tavola
  • RISPETTO DEI RUOLI: un certo livello di coinvolgimento del bambino nella spesa e in cucina è funzionaleall’accettazione di cibi nuovi, ma non dimentichiamo che sono i genitori a scegliere cosa proporre ai pasti
  • SERENITA’ e POSITIVITA’.
  • SOSTEGNO all’AUTONOMIA: si può favorire l’autonomia proponendo il cibo in piccole ciotole da cui scegliere, come una sorta di buffet. Anche proporre cibi che non richiedano l’intervento del genitore per essere consumati aiutano il bambino a sentirsi competente.
  • CONDIVISIONE DEI PASTI: è importante che il momento del pasto sia un momento di convivialità piacevole, in cui ognuno racconta qualcosa della propria giornata.
  • NIENTE PRESSIONE, COERCIZIONE, CONTROLLO, ASPETTATIVE.
  • NIENTE CONFRONTI CON ALTRI BAMBINI E/O FRATELLI.
  • L’ESEMPIO: il comportamento ‘’giusto’’ è più importante dell’offerta ‘’giusta’’

OBIETTIVI REALISTICI PER GENITORI

Normalmente i genitori pensano che l’obiettivo sia raggiunto quando i loro bambini arrivano a tavola facilmente, stanno seduti, assaggiano e mangiano tutto ciò che viene proposto loro.

NON E’ ASSOLUTAMENTE COSI’!

L’obiettivo è raggiunto quando l’esperienza del pasto è vissuta in maniera positiva e serena, il bambino si sente abbastanza sicuro e a suo agio da assaggiare e mangiare il cibo nella quantità che sente giusta per lui, ma anche di dire “NO, GRAZIE.”

Il viaggio del bambino alla scoperta del cibo può essere fantastico, sorprendente ma anche tanto impegnativo e frustrante. Aiutiamo i genitori facendo corretta informazione, intervenendo in una eventuale rieducazione alimentare, mantenendo sempre un atteggiamento comprensivo e non giudicante.

Se sei un professionista della nutrizione pediatrica e vorresti aiutare i genitori nel guidare i propri bambini alla scoperta del cibo su SNIP.it trovi Mini Academy, un corso da 50 ECM dedicato all’alimentazione pediatrica a 360° gradi.

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